Wednesday, December 17, 2008

Nanoarte: infinitamente inferiori a Orfescu

Quella che vedete qui a fianco è un’opera di Cris Orfescu, dal titolo Stretching the limits 2. Le sue dimensioni sono 102 x 152 centimetri, la tecnica non viene specificata, al contrario del prezzo: 16900 euro. Niente male. Per sapere qualcosa di più su Orfescu basta digitare nome e cognome su Google per scoprire in breve tempo che il buon Cris – rumeno di nascita, americano di adozione – è il fondatore della NanoArt, il capostipite, colui che per primo, in campo artistico, si è cimentato con strutture nanometriche.

Ora, sebbene sia le opere di Orfescu sia le nostre vengano etichettate come NanoArte, non è privo di interesse capire quali sono le differenze tra i due approcci, poiché non si si tratta di semplici dettagli.

La diversità sostanziale, verrebbe da dire, è macroscopica e salta subito all’occhio: le opere di Cris Orfescu hanno dimensioni normali, o, in altre parole, sono visibili. È il soggetto delle opere ad essere nanometrico: Cris, in sostanza, elabora immagini ottenute da microscopi elettronici a scansione (lavorando, ad esempio, sulle cromie), poi le stampa in svariate dimensioni e quindi le espone.

Le nostre opere, al contrario, non sono semplicemente immagini, riproduzioni, scansioni o elaborazioni dell’affascinante e misterioso mondo dell’infinitamente piccolo. Sono le opere stesse ad avere dimensioni nanometriche o micrometriche – l’Africa di Dimensione attuale (Alessandro Scali e Robin Goode, 2007) misura 300 x 280 nanometri - e di conseguenza risultano invisibili all’occhio umano.

Trovo opportuno fermarmi qui ed evitare di fare paragoni sui soggetti, sui temi o sui contenuti delle rispettive opere. Ciascuno può giudicare liberamente: sia le nostre che quelle di Orfescu sono da qualche parte online. Ciò che è importante sottolineare è che il nostro approccio – che forse sarebbe più opportuno definire arte invisibile invece che nanoarte – sottrae, nasconde all’occhio dello spettatore l’elemento fondante dell’arte visiva, su cui si incentra anche la fantomatica NanoArte di Orfescu.

No comments: